Age Management pt.1: perchè coinvolgere le persone – 120secondi con Paolo Iacci

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06/10/2021

Age Management pt.1: perchè coinvolgere le persone – 120secondi con Paolo Iacci

Nella nostra rubrica di 120secondi affrontiamo il tema dell’Age Diversity Management con la voce di Paolo Iacci, psicologo del lavoro, manager d’impresa e docente di “Gestione delle Risorse Umane” presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università statale di Milano. É il primo di una serie di tre appuntamenti dedicati.

Il tema di oggi è il seguente: come è possibile coinvolgere le persone che fanno parte di una forza lavoro multigenerazionale?

Il punto di vista di Paoli Iacci ci aiuta a formulare le premesse per lo sviluppo di azioni di Age Management efficaci.

Segui l’articolo per l’approfondimento e le nostre soluzioni.

L’Italia è la terza potenza mondiale più vecchia per occupati over 50, dopo Germania e Giappone. Il prolungamento della vita lavorativa – determinato in gran parte da cambiamenti demografici, storici e legislativi – sta manifestando le prime conseguenze: sullo stesso suolo aziendale iniziano ad essere presenti fino a cinque generazioni che devono interagire e collaborare pur avendo approcci lavorativi ed esigenze diversi.

Dunque, affrontare il tema dell’Age Diversity attraverso azioni di Age Management è e sarà sempre più determinante.

Cos’è l’Age Management

L’Age Management è una branca del Diversity Management che si occupa di implementare iniziative aziendali mirate a favorire l’integrazione e la valorizzazione delle diverse generazioni presenti in un ambiente di lavoro.

Ogni generazione porta con sé aspettative, competenze, modelli di comportamento, di pensiero, abitudini e valori differenti. La sfida dell’Age Management sta nel creare un’equilibrio tra le diverse generazioni presenti in azienda, conciliandone le differenze e le esigenze.

La diversità di età, come quella di genere, di orientamento sessuale e culturale, è un aspetto che fornisce valore all’interno delle organizzazioni. Applicare le giuste iniziative nella gestione dell’età può aiutare a gestire il turnover fisiologico della forza lavoro e a promuovere le pari opportunità.

Coinvolgere le persone: come e con quali strumenti

Il modo migliore per costruire le premesse per una sana convivenza tra generazioni è quello di creare un ambiente di lavoro in cui ogni individuo sia messo nelle condizioni di sviluppare il suo potenziale senza essere svantaggiato dall’età. 

Per costruire un ecosistema inclusivo e ingaggiante è innanzitutto fondamentale capire le diverse aspettative ed esigenze attraverso un lavoro di confronto e condivisione. L’impiego di focus group motivazionali per fasce d’età omogenee o in situazioni miste è una delle soluzioni per cogliere questi aspetti. Questo strumento nelle strategie di Age Management è utile, ad esempio, per:

  • comprendere le credenze sulle abilità di ciascuno e i gap a cui possono tendere
  • rendere consapevoli dei bisogni motivazionali
  • conoscere gli stereotipi legati all’età
  • condividere gli stati emozionali connessi al lavoro con collegh* di età differenti
  • valorizzare le esperienze di lavoratori con seniority più elevata e le risorse di quelli più giovani

Attraverso questi momenti si definisce l’appartenenza alla propria generazione, sviluppando consapevolezza, motivazione e coinvolgimento. Al contempo si comprendono le differenze e i bisogni che caratterizzano le altre.

Skill si avvale di psicologi del lavoro esperti in metodologie atte a questo scopo. Tra i nostri servizi puoi consultare Cross-Age, pensato per interventi trasversali in ottica di Age Diversity.

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